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ITINERARI - SVILUPPO E PROGRESSO - L'AVVENTO DELLA SOCIETÀ INDUSTRIALE

DALLA RIVOLUZIONE AGRICOLA ALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Tra Sei e Settecento in Inghilterra si era verificato un sensibile e prolungato aumento della produttività agricola in conseguenza di quella «rivoluzione» nelle tecniche agricole di cui abbiamo lungamente parlato. Ciò significa che il lavoro dei contadini rendeva di più, sicché lo stesso numero o addirittura un numero inferiore di contadini bastava a produrre una quantità di beni sensibilmente superiore a quella del passato. Anche la terra in media rendeva di più: fra il 1688 e il 1866 pare che la superficie coltivata sia aumentata in Inghilterra del 40 per cento, ma si calcola che nello stesso periodo la produzione agricola sia aumentata del 100 per cento.
La maggiore disponibilità di risorse alimentari aveva reso possibile un consistente aumento della popolazione e contemporaneamente un miglioramento generale dei livelli di vita (che però non escludeva affatto peggioramenti anche drammatici in alcuni settori della società). In conseguenza dell'aumento della popolazione era cresciuta la disponibilità di manodopera, che però l'agricoltura inglese, proprio a causa dell'aumentata produttività del lavoro, non era in grado di assorbire: non solo in questo settore c'era un limitato bisogno di nuova forza lavoro, ma un gran numero di vecchi contadini erano diventati, per così dire, «superflui» e avevano dovuto, con le buone o con le cattive, abbandonare le campagne.
Così, la ricerca di occupazione si volse verso i settori non agricoli dell'economia e in particolare verso le attività manifatturiere. Molti ex-contadini potevano vantare qualche esperienza in questo campo giacché, come sappiamo, era tradizione nelle campagne integrare la coltura dei campi con la produzione di manufatti (soprattutto filati o tessuti di lana o di lino) per conto di qualche mercante imprenditore o per i bisogni della famiglia: il telaio era un arredo consueto nelle case contadine.
Dal punto di vista delle manifatture questa abbondante disponibilità di forza lavoro rappresentava un'ottima occasione di sviluppo, in quanto la concorrenza tra i lavoratori tendeva a far scendere i salari e quindi a rendere più economico l'acquisto di questo fattore di produzione. Per di più questa opportunità non era isolata, ma si presentava in una straordinaria congiunzione di condizioni favorevoli, prime fra tutte la relativa abbondanza di capitali (altra fondamentale risorsa produttiva) e l'accresciuta domanda di manufatti (che spingeva ad estendere la produzione).
La relativa abbondanza di capitali aveva almeno in parte la stessa origine dell'abbondanza di forza lavoro. I profitti realizzati nell'agricoltura in conseguenza dell'aumentata produttività avevano determinato la formazione di considerevoli capitali suscettibili di essere investiti in altri settori di produzione. Oltre a ciò, la concorrenza delle aziende agricole più forti aveva cacciato dalle campagne molti contadini benestanti, fittavoli o piccoli proprietari, che nella conduzione delle proprie aziende non avevano saputo o potuto tenere il passo con i ritmi di sviluppo del settore ed erano stati schiacciati dalla concorrenza. Questo esodo dalle campagne aveva assunto forme diverse: per molti (forse i più) aveva significato la caduta nella miseria, nella disperazione, nel vagabondaggio; per molti altri aveva implicato una dolorosa (almeno nella maggioranza dei casi) riconversione ai modi di vita delle città e alle condizioni di lavoro delle manifatture; per alcuni, infine, meno poveri o più intraprendenti, aveva significato l'inizio di una difficile ma spesso fortunata avventura, in veste di imprenditori, nel mondo della nuova industria.
Possiamo immaginare come siano andate le cose per costoro: constatata l'impossibilità di reggere alla concorrenza delle aziende più avanzate, avevano ceduto campi, bestie, case e con il gruzzolo ricavato avevano avviato un'attività manifatturiera a cui, data la favorevole congiuntura del mercato, dove la domanda continuava a «tirare», aveva arriso il successo. Questi piccoli e piccolissimi industriali di provenienza rurale costituirono una porzione certamente esigua della massa dei contadini cacciati dalle campagne tra Sei e Settecento; ma nella classe dei nuovi capitalisti industriali il loro apporto, in termini di numero, di capacità imprenditoriali e di capitali fu tutt'altro che trascurabile. Rovinati come agricoltori dalla rivoluzione delle tecniche agricole, finirono col diventare protagonisti della più grande trasformazione di tutti i tempi: la Rivoluzione industriale.

PERCHÉ RIVOLUZIONE?

Se consideriamo ciò che avvenne in Inghilterra nel periodo che all'incirca va dal 1750 al 1830, possiamo riconoscere tutti gli elementi che caratterizzano un periodo «rivoluzionario». Vediamo alcuni dati quantitativi. La popolazione dell'Inghilterra e del Galles, che era stimata 6 milioni circa nel 1700, aumentò solo di mezzo milione nel cinquantennio successivo, ma raggiunse i 9 milioni circa nel 1801 e i 14 milioni nel 1831. Inoltre, mentre nel 1688 si stimava che il 75 per cento della popolazione attiva fosse impiegata nell'agricoltura, nel 1831 questa percentuale era scesa al 28 per cento. Il consumo di cotone greggio, che ammontava in media a 680,5 t nel decennio 1711-1721, aumentò a 30.345 t nel decennio 1801-1810 e a 163.115 t nel decennio 1831-1840. Il consumo di ferro, che fra il 1720 e il 1760 aumentò da 40 a 65 milioni di tonnellate, raggiunse i 185 milioni nel 1806 e i 565 milioni nel 1830.
Un'evoluzione analoga si verificò nel commercio estero: le importazioni, che nel 1715 erano stimate a circa 6 milioni di sterline, superarono i 30 milioni nel 1800; le esportazioni, nello stesso periodo, passarono da circa 7,5 milioni di sterline a quasi 42 milioni, cifra inaudita per quei tempi. Per quanto riguarda i trasporti, poi, due soli dati sono sufficienti a fornire un'idea delle trasformazioni avvenute: il percorso Londra-Oxford, che nel 1742 richiedeva 2 giorni di viaggio, nel 1830 poteva essere effettuato in 6 ore; per andare da Londra a Edimburgo occorrevano nel 1763 12-14 giorni di viaggio, ma nel 1830 bastavano 45-48 ore.
Le statistiche colgono più o meno efficacemente le trasformazioni quantitative connesse alla Rivoluzione industriale. Ma la Rivoluzione industriale ha comportato anche, e forse soprattutto, cambiamenti qualitativi, e cioè cambiamenti nella sensibilità, nella cultura, nei modi di percepire le cose. Due secoli fa la vita in Europa era più simile a quella di duemila anni fa che non a quella di oggi: un passato molto vicino a noi (la fine del XVIII secolo), per certi aspetti, che forse non sono i più importanti per definire una civiltà, ma sicuramente sono quelli più direttamente legati all'esperienza quotidiana, è diventato remoto quasi quanto i tempi di Giulio Cesare, e dobbiamo compiere un notevole sforzo di immaginazione per farcene un'idea.
Facciamo ancora un esempio, prendendolo sempre dal settore dei trasporti, che è quello in cui, negli ultimi due secoli, sono avvenute le trasformazioni forse più spettacolari. Un viaggiatore per spostarsi, poniamo, da Roma a Parigi, duecento come duemila anni fa impiegava parecchi giorni, o addirittura alcune settimane, mentre oggi bastano poche ore. Oltre alla durata del viaggio, però, è cambiato qualcosa di diverso e di più importante. Duecento o duemila anni fa il nostro viaggiatore attraversava lentamente (a piedi, a cavallo, in lettiga o in carrozza) paesaggi diversi, affrontava qualche tratto di mare, scendeva o risaliva il corso di qualche fiume, si fermava nelle osterie e nelle locande per mangiare e dormire, parlava con la gente, aveva modo di conoscere luoghi e persone e magari di fare dei pessimi incontri. Oggi lo stesso viaggiatore si «imbarca» a Roma (su un'auto, su un treno o su un aereo) e «sbarca» a Parigi. Di tutto quel che sta in mezzo vede ben poco: qualche immagine dal finestrino e nient'altro.
Senza dubbio è meglio così: anche se è legittimo nutrire qualche nostalgia per il vecchio modo di viaggiare, la maggiore facilita degli spostamenti è un fatto di libertà. In ogni caso, il cambiamento avvenuto in questi due secoli non riguarda solo i mezzi di trasporto, le vie di comunicazione, la velocità degli spostamenti, ma l'esperienza stessa del viaggio, la mentalità di chi viaggia, la sua percezione dello spazio e del tempo, i rapporti che riesce a stabilire col territorio e con gli altri uomini. Tutto questo non vale solo per il viaggio: tutto il mondo intorno a noi è cambiato, ma forse i cambiamenti più radicali sono proprio quelli che sono avvenuti dentro di noi.

UN PROCESSO CUMULATIVO

È stato lo sviluppo dell'agricoltura inglese, iniziato già nel secolo XVII, che ha fornito, almeno in gran parte, le risorse necessarie all'impianto di nuove imprese industriali o alla trasformazione delle vecchie. Per alcuni decenni l'agricoltura inglese ha continuato ad esercitare il suo benefico influsso sulle attività industriali procurando alle imprese manodopera a buon mercato (quella dei contadini cacciati dalla terra) e assicurando loro un continuo flusso di capitali. Ma oltre a questa azione a carattere generale, i progressi dell'agricoltura hanno esercitato un più diretto stimolo sullo sviluppo di alcuni specifici settori industriali.
Innanzi tutto l'aumento della produttività agricola era dovuto a miglioramenti nei metodi di lavorazione che implicavano un maggior impiego di beni strumentali (macchine, attrezzi, mezzi di trasporto, ecc.) e in particolare un maggior consumo di ferro, che alla lunga doveva provocare un aumento della produzione siderurgica. In secondo luogo il protrarsi nel tempo degli incrementi di produttività significò per i proprietari terrieri e per quanti in generale vivevano sulla terra maggiori disponibilità di denaro. Questo aumento del potere di acquisto di larghi settori della società inglese determinò un aumento della domanda anche nel settore dei beni di consumo: cibi più abbondanti e vari, abiti, abitazioni.
L'aumento della domanda fu particolarmente sensibile nel settore dei tessuti e dell'abbigliamento e costrinse l'industria tessile non soltanto ad allargare, ma a riorganizzare completamente la produzione. Non bastava infatti aumentare il numero delle persone che filavano e tessevano; occorreva che la produttività del lavoro crescesse nell'industria tessile così come era cresciuta nell'agricoltura. La cosa era possibile soltanto abbandonando i vecchi metodi e meccanizzando le operazioni di filatura e di tessitura. In più occorreva orientare la produzione verso un nuovo tipo di mercato, molto più ampio dell'antico, ma più povero, costituito cioè da consumatori dotati di più modeste capacità di acquisto. In sostanza, occorrevano stoffe meno care delle tradizionali, al che si provvide facendo massicciamente ricorso al cotone: il settore cotoniero divenne in brevissimo tempo quello più importante e, dal punto di vista tecnico, di gran lunga il più dinamico dell'intera industria tessile inglese.
La filatura fin dall'antichità era un'occupazione tipicamente femminile. Nella piccola produzione domestica molte donne utilizzavano ancora rocca e fuso, ma dovunque (e da tempo) esistevano strumenti meno primitivi. Una delle più importanti innovazioni realizzate nel Medio Evo nel settore tessile era stato il filatoio, un apparecchio nel quale il fuso veniva fatto girare da una ruota di dimensioni notevoli mossa in un primo tempo a mano e poi (un miglioramento decisivo!) a pedale. Nonostante il notevole aumento della velocità realizzato con il filatoio a pedale, la filatura restava un'operazione assai lenta, tanto che si calcolava che in media occorressero da a tre a cinque filatrici per rifornire di materia prima un solo tessitore.
I primi tentativi di realizzare una filatura meccanica furono compiuti in Inghilterra da John Wyatt (1700-1766) e Lewis Paul (?-1759), i cui progetti risalgono al 1738. La prima innovazione efficiente fu però introdotta fra il 1764 e il 1767 da un carpentiere-tessitore di nome James Hargreaves (?-1778). Era una macchina per filare azionata a mano, che fu chiamata jenny (in italiano «giannetta») e che consentiva ad una donna di lavorare con circa 80 fili alla volta, mentre coi precedenti sistemi non era possibile filarne di più di sei o sette. La macchina di Hargreaves ebbe fortuna perché era molto semplice e poco costosa, e poteva essere impiegata sia nell'industria a domicilio, sia nella fabbrica accentrata.
La prima organizzazione veramente industriale della filatura è dovuta a Richard Arkwright (1732-1792), che era stato barbiere e poi commerciante di cavalli e divenne uno dei più grandi industriali inglesi. Costui, probabilmente copiando il progetto di un artigiano, realizzò nel 1768 una macchina per filare che forniva un filato più robusto di quello ottenuta con la jenny. Inoltre la sua filatrice era azionata ad acqua ed era pensata apposta per una fabbrica. Lo stesso Arkwright brevettò nel 1775 una cardatrice a cilindri azionata ad acqua. Una filatrice perfezionata fu introdotta da Samuel Crompton (1753-1827) intorno al 1780: era nota come mule, «mula», perché era derivata da quelle di Arkwright e Hargreaves e ne costituiva una sorta di ibrido.
I progressi nel campo della filatura non potevano non avere conseguenze nel campo della tessitura, e viceversa. Una maggiore produzione di filati rendeva possibile un'espansione della tessitura. D'altra parte qualsiasi progresso nei metodi di tessitura avrebbe richiesto maggiori quantità di materia prima e perciò avrebbe stimolato ulteriori innovazioni nel campo della filatura. La cosa si era già verificata quando John Kay, nel 1733, aveva introdotto la «navetta volante», un dispositivo che sveltiva le operazioni di tessitura e a cui gli esperimenti di Wyatt e Paul nella filatura avevano cercato di dare una risposta tempestiva. La stessa cosa si ripeté negli anni Sessanta, quando la navetta volante risultava ormai funzionante sulla maggioranza dei telai.
Tradizionalmente la tessitura, affidata a manodopera in prevalenza maschile dotata di grande professionalità, era eseguita con telai a mano che non permettevano di aumentare oltre certi limiti i ritmi di produzione; per di più, almeno di norma, i telai tradizionali non consentivano di tessere stoffe più larghe di un'apertura di braccia, proprio per la necessità di far passare la navetta da un bordo all'altro della stoffa. La navetta volante, che si azionava per mezzo di un sistema di corde, oltre ad accelerare le operazioni del tessitore, permetteva di tessere pezze più larghe. L'innovazione decisiva nella tessitura fu in ogni caso quella di Edmund Cartwright, un predicatore e pastore d'anime, che nel 1784 realizzò un telaio meccanico che poteva essere azionato da energia animale, dall'acqua o dal vapore e che insieme con la filatrice ad acqua di Arkwright costituì la pietra miliare della moderna industria tessile.
A questo punto, l'ideazione di nuove macchine e la scoperta di nuovi principi meccanici avevano cominciato a svolgere un ruolo decisivo nello sviluppo economico generale e non solo in quello dell'industria tessile. L'avvio della meccanizzazione nell'industria tessile aveva avuto infatti ampie ripercussioni in altri settori. Per esempio, anche se le prime macchine erano ancora prevalentemente costruite in legno, la loro fabbricazione implicava un maggior consumo di ferro: aggiunta alla crescente richiesta che proveniva dall'agricoltura, questa domanda aggiuntiva esercitava un efficace stimolo sulla produzione siderurgica.
Di fronte alla necessità di aumentare la produzione l'industria siderurgica doveva superare un grave ostacolo di natura tecnica: nei forni si impiegava carbone di legna e la legna scarseggiava da tempo a causa del disboscamento, che l'aumento della produzione di ferro non poteva non aggravare. Era necessario dunque trovare un combustibile più abbondante e più economico. Il problema fu risolto quando si trovò il modo di eliminare dal carbon fossile le impurità che lo rendevano inadatto alle lavorazioni siderurgiche, ossia quando si ottenne dal carbon fossile il coke. L'uso del coke nella siderurgia mentre determinò un grande sviluppo nell'estrazione di carbon fossile, fece diminuire fortemente i costi di produzione del ferro.
La nuova, larga disponibilità di ferro a buon prezzo favorì a sua volta un ulteriore aumento della produttività nella agricoltura e nell'industria tessile in relazione al maggiore impiego di attrezzi e macchine in ferro. Nell'industria tessile giunse a compimento il processo di meccanizzazione e le macchine cominciarono ad essere costruite interamente o prevalentemente in ferro. Nell'agricoltura vi fu un netto e costante miglioramento dei tradizionali attrezzi agricoli (l'aratro metallico ad esempio) e l'adozione di vere e proprie macchine. Nel 1731 esisteva già un tipo di seminatrice azionata da cavalli; la mietitrice fu introdotta nel 1780. Al 1793 risale l'invenzione della sgranatrice a sega per il cotone, che è stata accusata di aver prolungato per tre generazioni la schiavitù dei neri nel Sud degli Stati Uniti: in effetti essa stimolò talmente la coltura del cotone (affidata, appunto, agli schiavi) che mentre nel 1790 la produzione globale non aveva raggiunto le 700 tonnellate, vent'anni più tardi sfiorava le 40.000.
Con il generalizzarsi dell'impiego di macchine nell'agricoltura e nell'industria, la loro costruzione, che tradizionalmente era affidata ad artigiani isolati, fabbri o falegnami, divenne un'attività specializzata, svolta da aziende di notevoli dimensioni, nelle quali trovava lavoro un numero crescente di persone, e che, a loro volta, impiegavano delle macchine. Macchine per produrre altre macchine: era nata la moderna industria meccanica, che era destinata a diventare, soprattutto con l'avvento delle macchine a vapore, uno dei settori strategici dell'economia industriale.
La macchina a vapore stimolò nell'industria tessile lo sviluppo delle fabbriche e la loro concentrazione. Nella siderurgia consentì l'adozione di nuove tecniche che ridussero ancora i costi di produzione. Anche in agricoltura trovò largo impiego. La sua generalizzazione fece aumentare sempre più il consumo di carbone e stimolò la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti minerari (dove aveva fatto le sue prime prove come macchina per il sollevamento dell'acqua e il prosciugamento dei pozzi). Ulteriormente perfezionata trovò applicazione nei trasporti e in primo luogo nelle ferrovie.
Con lo sviluppo delle ferrovie diminuirono rapidamente i costi del trasporto terrestre specialmente in rapporto ai carichi pesanti e di scarso valore intrinseco: diminuì in conseguenza anche il prezzo del carbone, su cui le spese di trasporto incidevano fortemente. Quanto all'industria siderurgica e a quella meccanica, le ingenti richieste di rotaie e di materiale rotabile proveniente dalle società ferroviarie trasformarono un rapido processo di sviluppo in un clamoroso boom.
L'enorme aumento dell'energia impiegata nell'industria e nei trasporti non sarebbe stata possibile senza un parallelo aumento della produzione di carbone. In effetti nella sola Inghilterra, la produzione passò da 6,5 milioni di t nel 1770 a 65 milioni di t nel 1856. Anche in questo campo vi furono innovazioni tecniche, anche se riguardavano, più che l'estrazione del carbone, operazioni accessorie, come il prosciugamento dei pozzi e la ventilazione delle gallerie. Particolarmente importante ai fini della sicurezza del lavoro fu l'adozione della lampada di Davy (1816) capace di rivelare la presenza di grisou.

LO SVILUPPO COMPLESSIVO DEL SISTEMA INDUSTRIALE IN INGHILTERRA

Un processo di industrializzazione non può affermarsi per via di progressi isolati o di realizzazioni sporadiche. Occorre il coinvolgimento reciproco di aziende o di interi settori produttivi nel processo di innovazione. Questo fenomeno, caratteristico di tutte le esperienze di rapida crescita economica, si è verificato per la prima volta nella Rivoluzione industriale inglese, quando lo sviluppo di un settore induceva analoghi progressi in altri settori, e le imprese innovatrici trascinavano inesorabilmente tutte le altre sulla loro stessa strada.
Viene ora elencato l'insieme delle azioni che, trasmettendosi da un settore all'altro dell'economia, hanno promosso in Inghilterra lo sviluppo complessivo del sistema industriale.

1) L'aumento della produttività agricola crea nuova domanda di beni di consumo e di beni strumentali, stimolando rispettivamente lo sviluppo (meccanizzazione) dell'industria tessile e della siderurgia. Crea inoltre nuova disponibilità di manodopera e di capitali per l'industria.

2) La meccanizzazione dell'industria tessile, col passaggio dalla macchina in legno alla macchina in ferro, stimola lo sviluppo della siderurgia.

3) La sostituzione del carbon fossile a quello di legno nella siderurgia stimola l'attività mineraria. D'altra parte l'impiego del carbon fossile fa ridurre i costi di produzione del ferro e induce la nascita di un'industria siderurgica completamente nuova (dal punto di vista tecnico e organizzativo) rispetto a quella tradizionale.

4) La diminuzione del costo di produzione del ferro generalizza l'uso di attrezzi e macchine in ferro nell'agricoltura, incrementando ulteriormente la produttività e favorisce la meccanizzazione del tessile.

5) L'industria tessile, siderurgica e mineraria hanno bisogno di nuove fonti di energia. La macchina a vapore, già usata da tempo nelle miniere, viene perfezionata. La costruzione di macchine a vapore e di macchine e apparati per le fabbriche tessili, le fonderie, le miniere, segna la nascita della moderna industria meccanica.

6) La macchina a vapore stimola la crescita e la concentrazione dell'industria tessile. In siderurgia consente l'adozione di nuove tecniche, che riducono ulteriormente i costi di produzione. L'aumentato consumo di carbone stimola la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti.

7) Ulteriormente perfezionata, la macchina a vapore trova applicazione nei trasporti ed anche nell'agricoltura (dove inizia la meccanizzazione).

8) Con lo sviluppo delle ferrovie diminuiscono rapidamente i costi del trasporto con vantaggi particolarmente sensibili nel settore dei carichi pesanti (carbone). L'industria siderurgica, meccanica e mineraria aumenta la produzione, in notevole parte assorbita dalle ferrovie.

LE MACCHINE UTENSILI

Le macchine utensili non sono nate con la società industriale: se ne trovano anche in tempi molto antichi. Il tornio per legno ad esempio, è in uso da molti secoli e può essere considerato una derivazione dell'ancor più antica ruota da vasaio. La società industriale, tuttavia, ha determinato una enorme moltiplicazione dei tipi di macchine utensili e, soprattutto, ne ha migliorato le prestazioni portandole ad un grado di precisione inconcepibile in passato. Per dare un'idea dei progressi fatti in questo campo fin dagli inizi del sistema industriale, ricordiamo che nel 1776 Matthew Boulton (1728-1809), il socio di Watt, l'inventore della macchina a vapore, si vantava di impiegare un cilindro di 50 pollici (un pollice è pari a 25,4 millimetri) nella costruzione del quale gli errori di misurazione non superavano «lo spessore di una moneta da uno scellino». Circa settanta anni dopo venivano impiegate macchine capaci di misurare un milionesimo di pollice!
La precisione raggiunta dalle macchine utensili ha reso possibile l'utilizzazione di molte invenzioni: la macchina a vapore di Watt, ad esempio, come si può rilevare dalle stesse dichiarazioni di Boulton, non si sarebbe potuta affermare senza l'alesatrice di Wilkinson, che era in grado di lavorare i cilindri con la necessaria esattezza. Ma la precisione delle macchine utensili ha aperto anche la strada alla produzione in serie, che è una delle caratteristiche salienti della grande industria moderna: ha reso possibile cioè fabbricare i singoli pezzi del prodotto voluto (per esempio un macchinario) in un gran numero di esemplari tutti uguali (e perciò intercambiabili) in modo che il prodotto ultimo (il macchinario) si otteneva mediante il semplice montaggio di parti prefabbricate.
Le macchine utensili modificano la forma dei pezzi da lavorare mediante asportazione di trucioli. Tornio, trapano, alesatrice e fresatrice sono i quattro tipi principali di macchine utensili. In ognuna di queste possiamo distinguere due tipi di movimenti: il moto di lavoro o di taglio che opera la asportazione del truciolo dal pezzo (e che può essere rotatorio o rettilineo o una combinazione dei due), e il moto di avanzamento che consente all'utensile di lavorare il pezzo avvicinando l'uno all'altro in modo opportuno. Nel tornio il moto di lavoro è attribuito al pezzo, quello di avanzamento all'utensile. Nel trapano il moto di lavoro e quello di avanzamento sono attribuiti all'utensile. Nella fresatrice il moto di lavoro è attribuito all'utensile, quello di avanzamento al pezzo. Nella alesatrice il moto di lavoro è attribuito all'utensile, quello di avanzamento al pezzo oppure all'utensile stesso.
Il tornio è una macchina utensile adatta a lavorare pezzi di forme varie per realizzare superfici esterne o interne di rivoluzione. Il tipo più comune di tornio è quello detto parallelo, con banco orizzontale; il pezzo in lavorazione è montato orizzontalmente, con l'asse parallelo al banco. Il moto di taglio, come si è detto, è attribuito al pezzo, che viene posto in rotazione, mentre all'utensile viene dato il moto di avanzamento. L'utensile è fissato in modo che può traslare in una direzione parallela o perpendicolare all'asse del pezzo e inclinata di un angolo qualunque rispetto ad esso. Utilizzando utensili di forme adatte e le varie possibilità di movimento degli stessi, si possono costruire pezzi con superfici di diverse forme. In relazione alle diverse velocità di avanzamento dell'utensile si ottengono superfici di finitura più o meno buona; tuttavia per lavori di precisione si ricorre sempre ad una rettifica del pezzo dopo la tornitura.
Il trapano serve a praticare fori. È dotato di un utensile che ruota e contemporaneamente avanza penetrando nel pezzo da forare. Gli utensili comunemente impiegati sono cilindrici con due solchi elicoidali per tutta la lunghezza, che servono ad asportare i trucioli prodotti dalla punta che avanza. Esistono vari tipi specializzati di macchine trapanatrici semplici e multiple di diverse configurazioni. Anche altre macchine utensili sono capaci di realizzare fori, come per esempio il tornio e la fresatrice. Nei confronti di queste il trapano ha il vantaggio di essere più semplice e più pratico ed è pertanto preferito tutte le volte in cui non è necessaria una grande precisione.
La fresatrice lavora con un utensile dotato di moto di taglio rotatorio intorno ad un asse fisso orizzontale o verticale. Il pezzo in lavorazione viene montato su un banco a cui viene comunicato il moto di avanzamento. Nelle fresatrici semplici il banco e quindi il pezzo può traslare in un piano orizzontale e in direzione verticale; nelle fresatrici universali il banco può anche ruotare in un piano orizzontale. Le numerose combinazioni di movimenti e la disponibilità di moltissimi utensili di varie fogge e dimensioni rendono la fresatrice la più versatile tra le macchine utensili. Con essa si possono effettuare molte lavorazioni come spianature, profilature interne ed esterne rettilinee e curvilinee, scanalature, fori, intagli, ecc.; le fresatrici universali dotate di appositi accessori possono tagliare ruote dentate cilindriche e coniche, a denti dritti o elicoidali.
L'alesatrice serve per lavorare la superficie interna di fori già praticati nel pezzo. L'utensile, detto alesatore, può essere disposto in verticale o in orizzontale ed è dotato di un moto di taglio rotatorio. L'avanzamento, nella direzione dell'asse del foro, può essere dato all'utensile oppure al pezzo. L'alesatrice quindi non fa fori ma rifinisce quelli già praticati: asportando un piccolo strato di materiale attribuisce ai fori una forma perfettamente cilindrica. La caratteristica principale dell'alesatrice è la grandissima precisione che conserva anche nella lavorazione di fori di grande diametro e lunghezza.

UN SIMBOLO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: LA MACCHINA A VAPORE

I cambiamenti introdotti nel corso della Rivoluzione industriale nel settore dell'energia furono forse i più importanti. Fino a quel momento le fonti di energia utilizzate di più in Europa erano state la forza muscolare dell'uomo e degli animali, il vento (nella navigazione a vela e nei mulini a vento) e l'acqua. Una vera e propria svolta fu segnata in questo campo dall'uso del vapore. L'energia idraulica era economica e versatile e aveva accompagnato dall'alto Medio Evo la crescita della società europea: fu largamente sfruttata durante tutta la prima fase della Rivoluzione industriale in Inghilterra e, per un buon tratto dell'Ottocento, continuò a rappresentare la forma più diffusa di energia utilizzata nei processi di industrializzazione sul continente europeo. Ma la potenza sviluppata dall'acqua era piuttosto bassa e per servirsene si era costretti a costruire gli impianti lungo i fiumi o nei pressi di cadute d'acqua. La macchina a vapore non solo consentì di realizzare potenze enormemente superiori, ma era dotata di ancora maggiore versatilità, risultando applicabile ai più diversi apparati: come motore per azionare le macchine nelle fabbriche, le pompe nelle miniere, i mezzi di trasporto terrestri e marittimi, ecc. Infine, non era vincolata a nessun ambiente particolare e gli insediamenti industriali furono liberati dalla necessità di localizzarsi in prossimità dei corsi d'acqua.
La macchina a vapore fu il risultato di un'evoluzione tecnologica durata grosso modo un secolo e in gran parte legata all'industria mineraria. In Europa dalla fine del Medio Evo si era verificato un poderoso sviluppo in questo settore: i pozzi venivano scavati sempre più profondamente, il che comportava difficoltà sempre più gravi per l'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua. A un certo punto i tradizionali metodi di drenaggio, che sfruttavano l'energia animale o quella idraulica per sollevare l'acqua alla superficie, risultarono insufficienti o troppo costosi e fu necessario trovare motori più potenti ed economici.
Verso la fine del Seicento il problema era diventato così pressante che lo studio di nuove macchine motrici cominciò ad occupare un posto importante nella ricerca tecnica e scientifica del tempo. Uomini come il grande filosofo e matematico Leibniz e i fisici Guericke e Huygens idearono ingegnose macchine che, pur dimostrandosi inutilizzabili all'atto pratico, prepararono la strada alle invenzioni successive. In particolare il tedesco Otto von Guericke (1602-1686) costruì la prima macchina atmosferica (che sfruttava cioè la pressione dell'aria). Era costituita da un cilindro cavo entro cui poteva scorrere un pistone: in un celebre esperimento del 1661, fatto il vuoto al di sotto del pistone, la pressione dell'aria lo spinse entro il cilindro trascinando una cinquantina di persone che cercavano di trattenerlo con tutte le loro forze.
Sulla sua scia, l'olandese Christiaan Huygens (1629-1695) costruì nel 1673 una macchina in cui il vuoto entro il cilindro invece che con una pompa si otteneva facendovi esplodere della polvere da sparo; in un certo senso la macchina di Huygens si può considerare l'antenata dei motori a scoppio, ma per il momento non ebbe sviluppi. Nel 1690 il francese Denis Papin (1647-1714), che era stato assistente di Huygens a Parigi, e aveva collaborato alla costruzione del suo apparato, ma che nel 1675 si era trasferito in Inghilterra dove aveva lavorato con Boyle, riprendendo gli esperimenti di von Guericke e mettendo a punto un nuovo modello di pompa pneumatica, ebbe l'idea di creare il vuoto per mezzo della condensazione del vapor acqueo. La macchina atmosferica a vapore di Papin, la cosiddetta «pentola a vapore», consisteva ancora di un cilindro entro cui scorreva uno stantuffo; si metteva un po' d'acqua nel cilindro e si scaldava: l'acqua si trasformava in vapor acqueo che sollevava lo stantuffo. A questo punto si toglieva il cilindro dal fuoco, il vapore si condensava in acqua (occupando un volume molto minore) e il cilindro restava praticamente vuoto: lo stantuffo spinto dall'aria era risucchiato di colpo entro il cilindro.
Con la «pentola» di Papin comincia la storia vera e propria della macchina a vapore. Intanto nelle miniere inglesi, più o meno nello stesso periodo, cominciava ad essere usata una pompa a vapore (nella quale cioè la forza motrice era la pressione del vapor acqueo) inventata da un tecnico minerario, Thomas Savery (1650-1715), e da lui battezzata l'«amico del minatore», che però non poteva venir usata nelle gallerie molto profonde. Nel 1705 due tecnici inglesi, il fabbro e commerciante di ferramenta Thomas Newcomen (1663-1729) e il suo assistente, l'idraulico John Calley, in collaborazione con Savery (ma indipendentemente dal suo «amico del minatore») costruirono la prima macchina di largo e pratico uso che sfruttava il vapore. La macchina di Newcomen era ancora una macchina atmosferica: il vapor acqueo aveva la funzione di sollevare il pistone e di provocare poi (con la sua condensazione) il vuoto, ma la forza motrice era la pressione atmosferica che faceva ridiscendere il pistone. Le novità rispetto alla pentola di Papin, a cui forse Newcomen si era ispirato, più che di concezione, erano di ordine tecnico-costruttivo, ma di risolutiva importanza: in particolare il bilanciere e l'iniettore di acqua fredda nel cilindro per far condensare velocemente il vapore.
Un'altra caratteristica della macchina di Newcomen merita di essere ricordata: l'entrata del vapore della caldaia nel cilindro, l'iniezione d'acqua fredda e l'evacuazione dell'acqua dal cilindro erano regolati dall'apertura e dalla chiusura di valvole; inizialmente le valvole venivano aperte e chiuse a mano, ma successivamente furono collegate al movimento del bilanciere e così azionate automaticamente. Secondo la tradizione sarebbe stato un ragazzo incaricato del noioso compito di aprire e chiudere le valvole ad avere l'idea di tale collegamento, per potersene andare di nascosto a giocare con gli altri ragazzi. Così perfezionata la pompa di Newcomen è stata utilizzata per tutto il Settecento per prosciugare miniere e terreni.
Mentre i primi ideatori delle macchine atmosferiche e a vapore erano stati scienziati di grande fama (von Guericke, Huygens, Papin), la seconda ondata di inventori (Savery, Newcomen) fu rappresentata soprattutto da tecnici e operai che si basavano quasi soltanto sulla loro ricca esperienza di lavoro. Nel corso del Settecento tuttavia anche gli studi teorici sul vapore e sui fenomeni termici in genere fecero notevoli progressi. L'opera dello scozzese James Watt (1736-1819) si situa alla confluenza tra la tradizione tecnica, soprattutto britannica, e la nascente scienza del calore (o termologia).
Watt, che lavorava presso l'università di Glasgow come fabbricante di strumenti di laboratorio, si propose nel 1763 di migliorare il rendimento della macchina di Newcomen alla luce delle recenti conoscenze scientifiche e con l'aiuto di nuovi esperimenti. La macchina a vapore di Watt è forse il primo grande prodotto delle strette e complesse relazioni tra scienza e tecnica che sono una caratteristica della società industriale. Il consumo di carbone della macchina di Watt era un quarto di quello della pompa di Newcomen; ciò era dovuto ad uno sfruttamento razionale del calore, ottenuto con molti accorgimenti, tra cui principalmente la creazione del condensatore (un recipiente separato dal cilindro dove far avvenire la condensazione del vapore in modo da non dover raffreddare ogni volta il cilindro) e l'utilizzazione del vapore stesso (e non dell'aria) per agire sul pistone. Una naturale conseguenza fu l'invio del vapore alternativamente sull'una e sull'altra faccia del pistone, in modo da raddoppiare la potenza (macchina a doppio effetto, 1782). Verso il 1780 la macchina di Watt cominciò a soppiantare quella di Newcomen nelle miniere inglesi e presto il suo uso si estese alle fonderie e alle industrie tessili, dando un impulso determinante alla Rivoluzione industriale.
La macchina a vapore


FERRO E FUOCO

Nel 1824, nelle sue Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco il francese Nicolas-Léonard Sadi Carnot (1796-1832) che si può considerare il fondatore della termodinamica, scriveva della macchina a vapore:

... Se un giorno il motore termico sarà tanto perfezionato da diventare poco costoso, sia per l'impianto sia per il consumo del combustibile, esso renderà possibile un tale sviluppo dell'industria di cui ora difficilmente possiamo renderci conto. Infatti non solo le macchine motrici attualmente in uso potranno disporre di una forma di energia ad alta potenza e di facile impiego che può essere fornita in qualunque luogo, ma questa stessa energia darà un rapido impulso all'industria, e anzi potrà far sorgere industrie completamente nuove.
Il maggior servizio che la macchina termica ha reso all'Inghilterra è costituito senza dubbio dalla riattivazione delle miniere di carbone, il cui sfruttamento diventava sempre più stentato minacciando di cessare del tutto a causa delle crescenti difficoltà nell'arginare e nell'evacuare le acque sotterranee. Si devono poi ricordare i servizi resi all'industria siderurgica: la sostituzione in larga misura della legna che ormai cominciava a far difetto, e la costruzione di motrici di ogni genere il cui impiego è stato facilitato o reso possibile appunto dalla macchina termica.
Il ferro e il fuoco sono com'è noto l'alimento e il sostegno dell'industria meccanica. Si può dire che in Inghilterra non si trovi una fabbrica che non sia fondata sull'impiego di questi due elementi e che non ne consumi delle grandi quantità. Se oggi si togliessero all'Inghilterra le macchine a vapore, essa rimarrebbe priva di carbone e di ferro, si seccherebbero le fonti della sua ricchezza e si distruggerebbero tutti i mezzi per il suo sviluppo; ciò significherebbe l'annientamento di questa grande Potenza. La distruzione della sua flotta, che essa considera come la sua più sicura difesa, avrebbe forse per l'Inghilterra effetti meno dannosi.
Si può considerare la veloce e sicura navigazione con navi a vapore come una conquista completamente nuova resa possibile dall'impiego di questa energia. Essa ha già permesso comunicazioni rapide e regolari negli stretti di mare e sui grandi fiumi del vecchio e del nuovo continente e la esplorazione di territori ancora selvaggi nei quali prima si poteva a stento penetrare essa ha permesso di portare i frutti della civiltà in località che altrimenti avrebbero dovuto attenderli ancora molti anni.
La navigazione a vapore avvicina in un certo senso uno all'altro i Paesi più lontani, unisce i popoli della terra, come se essi abitassero nello stesso Paese. La diminuzione della durata, delle fatiche e dei pericoli dei viaggi non è equivalente in pratica a un notevole accorciamento delle distanze?...

MACCHINE TERMICHE

Nonostante lo sforzo di Watt di impostare su salde basi teoriche lo studio e la progettazione delle macchine a vapore, questi nuovi straordinari motori restavano il risultato di tentativi empirici e il loro brillante successo non riusciva a mascherare il fatto che ben poco si sapeva delle leggi che governano il loro funzionamento e che, proprio per questo, nessuno sapeva esattamente che cosa si dovesse fare per migliorarne il rendimento.
È solo nella prima metà del XIX secolo che si andò sviluppando (e con una certa lentezza) una disciplina specifica, la termodinamica, rivolta allo studio delle macchine termiche, fondatore della quale si può a buon diritto considerare Sadi Carnot, autore, nel 1824, delle fondamentali Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco, un opuscolo che sul momento passò quasi inosservato, ma che intorno alla metà dell'Ottocento fu largamente rivalutato alla luce degli studi dei tedeschi Robert von Mayer e Rudolf Clausius, e degli inglesi James Joule e William Thomson (Lord Kelvin), che portarono alla formulazione dei principi della termodinamica.
Il primo principio riguarda l'equivalenza tra il lavoro meccanico e il calore. Da tempo era nota sia la produzione di calore per mezzo di lavoro meccanico (per esempio per attrito) sia la produzione di lavoro mediante calore (con la macchina a vapore); i nuovi esperimenti permisero di arrivare alla conclusione che una certa quantità di calore equivale ad una ben precisa quantità di lavoro meccanico, il suo cosiddetto «equivalente meccanico». Il secondo principio della termodinamica dice in sostanza che mentre il lavoro può essere completamente convertito in calore, il calore non si può trasformare interamente in lavoro. Come aveva osservato Carnot, un motore termico produce lavoro scambiando calore con due sorgenti termiche, una calda e l'altra fredda e cioè assorbendo calore dalla prima, ma insieme trasferendone una certa quantità alla seconda: di qui l'impossibilità di costruire una macchina termica che avesse un rendimento (che è il rapporto tra lavoro svolto e calore assorbito) uguale a 1.
Il problema era di studiare quale fosse il rendimento massimo ottenibile e di costruire macchine che si avvicinassero il più possibile a questo massimo. L'impostazione di questo studio si deve ancora a Carnot, il quale aveva definito le caratteristiche delle macchine termiche a rendimento massimo: si trattava, naturalmente, di macchine puramente «ideali» o «teoriche» giacché nella pratica non se ne potevano costruire che delle approssimazioni. Egli immaginò una macchina termica ideale particolarmente semplice (la «macchina di Carnot») di cui calcolò il rendimento in base a considerazioni teoriche. Risulta:


dove T1 è la temperatura assoluta (cioè misurata partendo dallo zero assoluto) della sorgente fredda, e T2 quella della sorgente calda. Se, per fare un esempio, la sorgente fredda è a 20 gradi C (T1 = 273 + 20 = 293) e la sorgente calda a 200 gradi C (T2 = 273 + 200 = 473), il rendimento di qualsiasi macchina termica ideale funzionante tra queste due sorgenti sarà:


Una qualunque macchina termica reale funzionante tra 200 gradi C e 2000 gradi C avrà un rendimento minore di 0,38 e sarà tanto più efficiente quanto più il suo rendimento si avvicinerà a quel limite.

DARBY & DARBY

I pionieri dell'industrializzazione, i primi rappresentanti del moderno capitalismo industriale, padroni o dirigenti delle prime fabbriche meccanizzate, erano spesso gente modesta, di non grandi possibilità finanziarie, di scarso prestigio sociale, di mediocre cultura. Erano però mossi da una molla potente: il desiderio di far denaro. Essi tuttavia non concepivano il denaro come un mezzo per godersi la vita; per quanto non rinunciassero agli agi che la loro condizione sociale consentiva, ritenevano che il denaro dovesse essere rapidamente reinvestito nella produzione, affinché potesse fruttare nuovo denaro. L'essenziale era produrre: produrre di più, a costi più bassi, per fare più denaro, per produrre ancora di più, a costi ancora più bassi, per fare ancora più denaro.
Questa attività volta a far denaro appariva spesso agli interessati un dovere morale o religioso. Guardiamo, ad esempio, con quanta commozione e con quanto entusiasmo per il progresso la moglie di Abramo Darby III e nuora di Abramo Darby II ricordava nel 1775 l'attività del marito e del suocero, entrambi pionieri della moderna siderurgia in Inghilterra.

... Fu il padre di mio marito [...] che per primo si arrischiò a colare recipienti di ferro in forme di sabbia anziché di argilla, come s'era fatto sino allora secondo un processo difficile e costoso. Questo nuovo procedimento ebbe successo: la prima prova venne fatta a Bristol con un forno a riverbero. Intorno al 1709 egli venne a Coalbrookdale e con altri soci prese in affitto uno stabilimento che comprendeva soltanto un vecchio altoforno e alcuni magli. Qui egli colava oggetti di ferro in forme di sabbia e l'altoforno funzionava con carbone di legna, in quanto nessuno aveva pensato a impiegare per questo lavoro carbone fossile. In un secondo tempo però gli venne l'idea che potesse esser conveniente fondere il ferro dal minerale impiegando nell'altoforno carbone fossile. Dapprima tentò con il carbone grezzo, così come veniva scavato dai pozzi minerari, ma l'esperimento non ebbe successo. Non si scoraggiò e trattò il carbone fino a renderlo una specie di scoria, come aveva visto fare nelle fabbriche di birra nell'essicare il malto: il risultato stavolta fu soddisfacente. Egli trovò tuttavia che soltanto un certo tipo di carbone era buono a questo uso.
[...]
Mio suocero morì molto presto. Era un uomo timorato di Dio e un ottimo servitore della nostra comunità religiosa. Mio marito aveva appena sei anni quando suo padre morì, ma ne ereditò lo spirito. Ampliò lo stabilimento secondo i piani del padre e vi apportò miglioramenti. [...]
In estate o nella stagione secca, quando c'era poca acqua, si era costretti a diminuire la ventilazione degli altiforni o addirittura a lasciarli spegnere, il che comportava una grossa perdita. Mio marito pensò di installare una macchina a vapore per pompare acqua in modo da servire a sufficienza i forni con la continua circolazione dell'acqua stessa. L'innovazione risultò molto utile e l'esempio fu seguito da altri industriali.
Per tutto questo tempo non si era mai pensato di ottenere ferro in lingotti raffinando i blocchi di ferro grezzo prodotti con l'impiego di carbon fossile. Ventisei anni fa mio marito ebbe la felice idea di mandare alla raffinazione alcuni blocchi di ferro grezzo prodotti da noi con carbone fossile: [...] poiché la lavorazione diede buoni risultati egli attrezzò senz'altro gli altiforni per questa produzione. [...]
Se queste scoperte non fossero state fatte, il nostro commercio del ferro sarebbe diminuito di molto, in quanto la legna per fare il carbone di legna stava diventando sempre più scarsa e i proprietari di terre chiedevano per essa prezzi esosi: la situazione a un certo punto sarebbe diventata insostenibile. Ma con la sostituzione del carbon fossile al carbone di legna, il consumo di questo è calato sensibilmente e penso che fra qualche anno cesserà del tutto. Mio marito è stato autore anche di altri miglioramenti. Per esempio qui la gente usava trasportare a dorso di cavallo i materiali delle miniere e il carbone; egli invece fece costruire strade con traversine e binari, come ce ne sono nell'Inghilterra del Nord, per trasportare le merci fino ai fiumi e agli altiforni. Un carro su binari tirato da cavalli può trasportare tanto materiale quanto ne possono portare sul dorso venti cavalli. E poiché l'armatura in legno dei binari aveva fatto salire il prezzo del legname a causa del gran consumo che se ne faceva, mio marito negli ultimi anni fece fare le traverse in ferro fuso, che è ugualmente caro, ma dura di più. Oggi possediamo nei vari stabilimenti quasi venti miglia di questi binari. [...]
Nella sua attività mio marito si è sempre limitato al campo della siderurgia o campi affini. Era onesto negli affari, era pieno di dolcezza e di bontà, viveva rigorosamente secondo le leggi divine e morali, era fedele al Signore ed era dotato di una grande forza d'animo che, con l'aiuto di Dio, lo rese capace di superare con successo tutti gli ostacoli. Può sembrare strano che un uomo così stimato abbia avuto molti avversari, eppure ne ebbe. Questi tali, pieni d'invidia e di cupidigia, non potevano sopportare di veder prosperare gli affari di mio marito: essi cercavano di guadagnare quanto più era possibile e alzavano in continuazione i prezzi per l'affitto delle loro miniere di carbone o dei loro terreni su cui dovevano passare i nostri binari, minacciando così di farci interrompere il lavoro. Mio marito però ebbe ragione di tutti loro e morì in pace, amato e stimato da molte persone...

LE INDUSTRIE CHIMICHE

Se consideriamo la biografia dei più noti protagonisti della Rivoluzione industriale, da Kay ad Arkwright, da Hargraves a Cartwright, tutti tecnici, operai o uomini d'affari (tranne l'ultimo che era addirittura un uomo di Chiesa) siamo portati a pensare che l'ingegno, la tenacia, l'esperienza, la capacità di lavorare con le proprie mani siano servite in quel processo molto più che non la scienza intesa come ricerca non immediatamente diretta a risultati pratici. Tutto ciò è abbastanza giusto per quanto riguarda l'industria tessile, almeno relativamente alle operazioni di filatura e tessitura. I macchinari che vi si impiegavano erano relativamente semplici, basati su una tecnologia tutto sommato tradizionale, conforme cioè alle conoscenze ed alle capacità operative di qualsiasi artigiano intelligente. Ma già la storia della macchina a vapore ha sin dall'inizio tra i suoi protagonisti scienziati di primissimo piano. Se poi consideriamo il settore chimico, quell'impressione risulta decisamente falsa.
In effetti il grande sviluppo della chimica dal finire del Settecento in poi ha avuto quasi immediatamente delle ripercussioni fuori dei laboratori degli scienziati, contribuendo alla nascita di nuove tecniche produttive ed all'affermazione della grande industria chimica moderna. Le due più importanti innovazioni in questo settore furono la produzione a basso costo dell'acido solforico (col processo detto delle camere di piombo) e la produzione della soda; di esse furono autori due chimici di valore, John Roebuck (1718-1794) e Nicolas Leblanc (1742-1806). Lo stesso vale per l'uso del cloro come decolorante nell'industria tessile; tale innovazione è dovuta al chimico tedesco Carl Scheele (1742-1786), che scoprì il cloro e le sue qualità decoloranti, e a Claude-Louis Berthollet (1748-1822), chimico francese che per primo pensò di applicare questa scoperta all'industria.
Sarebbe sbagliato tuttavia pensare alle tecniche chimiche, che proprio al principio dell'Ottocento stavano entrando nella loro fase industriale, come a dirette applicazioni di studi teorici. Più in generale l'idea, molto diffusa, che la tecnologia sia puramente scienza applicata, se ha una certa giustificazione nella realtà del nostro secolo, è priva di fondamento per i periodi precedenti. Così, ad esempio, la sistemazione delle basi scientifiche della chimica (il grande lavoro teorico di Lavoisier, le leggi quantitative, l'atomismo di Dalton) hanno avuto dapprincipio scarsa influenza sul rinnovamento della industria chimica, il quale è stato favorito piuttosto dalla gran massa di scoperte empiriche che si venivano facendo sulle proprietà delle diverse sostanze e che erano, se così si può dire, una sorta di «sottoprodotto» della ricerca teorica.
È vero invece che, sollecitati dalle autorità statali e dagli imprenditori, molti scienziati di valore si dedicarono a ricerche nel campo delle tecniche e delle pratiche industriali, traendo da questi studi un ricco materiale di informazioni che poté poi essere utilizzato nella costruzione delle nuove teorie. Per esempio Claude Berthollet che nel 1785 aveva cominciato a sfruttare industrialmente le proprietà candeggianti del cloro, ossia la sua capacità di imbiancare i tessuti, utilizzò poi per la fabbricazione di esplosivi la propria scoperta dei clorati (sali dell'acido clorico che ha la formula HClO3), meritandosi per questo durante la Rivoluzione francese l'incarico di presidente della commissione di studio sui problemi della difesa nazionale. Lo stesso Lavoisier aveva diretto e riorganizzato la produzione di polvere da sparo, migliorandone la qualità.
In Inghilterra le industrie di norma non assumevano ricercatori alle proprie dipendenze, ma i più avveduti uomini d'affari, consapevoli dell'interesse che una buona informazione scientifica poteva presentare anche in termini strettamente economici e aziendali, coltivavano l'amicizia degli studiosi, chiedevano i loro consigli, finanziavano i loro progetti, e molto spesso si prodigavano per trovare loro, nei centri stessi che erano sede di industrie, impieghi compatibili con un'attività di ricerca. Del resto, scienziati e padroni delle fabbriche venivano spesso dal medesimo ambiente, frequentavano gli stessi circoli, vivevano negli stessi centri. Non c'è da stupirsi che nel corso della rivoluzione industriale i loro legami divenissero più stretti in rapporto sia alle possibili applicazioni pratiche di teorie o scoperte scientifiche, sia alle sollecitazioni e alle occasioni di studio che il mondo dell'industria offriva agli scienziati. Nulla di paragonabile, in ogni caso, a quanto avviene al giorno d'oggi, quando il grosso della ricerca scientifica passa appunto per l'industria.

IL PROCESSO LEBLANC

Lo sviluppo dell'industria chimica, che doveva assumere proporzioni rilevanti soltanto nella seconda metà del secolo XIX, fu inizialmente causato dalla grande richiesta di prodotti alcalini (la soda soprattutto) da parte dell'industria tessile che la impiegava nei processi di candeggio e di tintura dei tessuti, dell'industria del vetro, di quella del sapone, ecc. La produzione di soda su vasta scala fu resa possibile dal metodo che prese il nome da Nicolas Leblanc, fisico francese, che lo introdusse nel 1787, e che più tardi fu sostituito dal metodo Solvay. Lo sviluppo della produzione della soda, a sua volta stimolò la ricerca di metodi per la produzione a buon mercato di acido solforico, prodotto destinato a svolgere un ruolo fondamentale in gran parte dei processi usati nell'industria chimica.
La storia del metodo Leblanc è particolarmente interessante. La soda, o carbonato sodico (Na2CO3) si ricavava con i metodi tradizionali dalle ceneri delle alghe marine, che ne sono ricche; l'insufficienza della produzione rispetto alla domanda indusse l'Accademia delle Scienze francese a bandire un concorso per un nuovo metodo di fabbricazione. Tale concorso fu vinto nel 1790 da Nicolas Leblanc. Il metodo Leblanc utilizzava cloruro di sodio (NaCl, il comune sale da cucina), acido solforico (H2 SO4), calcare (CaCO3) e carbone (C). Nel primo stadio del processo si scalda il cloruro di sodio con l'acido solforico:

2 NaCL + H2 SO4 = Na2 SO4 + 2 HCl

(2 molecole di cloruro di sodio e una molecola di acido solforico danno una molecola di solfato di sodio e due molecole di acido cloridrico).
Nel secondo stadio si scalda il solfato di sodio (Na2SO4) con carbone e calcare, ottenendo le «ceneri nere», miscuglio di soda Na2CO3 e solfuro di calcio CaS. È sorprendente il successo di questo metodo, malgrado il fatto che l'idea di un simile trattamento del solfato di sodio per ottenere la soda fosse frutto di un errore teorico di Leblanc (che qui non è possibile illustrare): ciò prova il carattere empirico di molti dei primi successi chimici industriali. Solo verso la fine dell'Ottocento (circa un secolo dopo) si arrivò a spiegare correttamente il processo chimico, con le reazioni:





Nel terzo stadio infine si sciolgono le ceneri nell'acqua e dalla cristallizzazione della soluzione si ricava la soda.
Leblanc non godé i frutti derivati dall'adozione del suo procedimento (si suicidò nel 1806 nell'ospedale dei poveri di Parigi).
Nel 1823, però, il suo metodo fu ripreso da J. Muspratt in Inghilterra, dove si sviluppò rapidamente una grande industria. La produzione, della soda aumentò notevolmente, provocando a sua volta un aumento della domanda di acido solforico (necessario nel primo stadio del processo), e quindi promovendone la produzione, con il metodo delle camere di piombo: soda e acido solforico divennero i principali prodotti dell'industria chimica.

LA PRODUZIONE DI MASSA

Che cosa caratterizza la grande industria moderna? Non certamente l'uso delle macchine: l'uomo infatti ha usato macchine, a volte assai complicate, fin dall'antichità, e, tutto sommato, quelle che hanno caratterizzato la prima Rivoluzione industriale in Inghilterra non erano affatto complicate: in qualche caso non erano neanche nuove come concezione. Neppure il grande numero di addetti è decisivo: esistono infatti esempi molto antichi di processi produttivi che richiedevano la concentrazione di grandi masse di uomini.
Se davvero si vuole isolare una caratteristica fondamentale dell'industria moderna, presente tanto agli inizi del processo di industrializzazione quanto oggi e pressoché assente nelle produzioni manifatturiere dell'età preindustriale, bisogna probabilmente indicare la produzione di massa. Le grandi macchine e le grandi fabbriche dei giorni nostri all'inizio della Rivoluzione industriale non c'erano ancora; ma c'era già un'industria organizzata per la produzione di massa. L'attrezzatura di una delle prime fabbriche dell'età industriale non era molto diversa da quella di una vecchia bottega artigiana. Anche le dimensioni della fabbrica non erano molto diverse: c'erano pochi operai, poche macchine. Diversi erano invece l'uso delle macchine e degli operai e in generale tutta l'organizzazione del lavoro, perché diversi erano gli obiettivi della produzione.
L'artigiano tradizionale lavorava per un mercato limitato e per una clientela limitata; l'industriale moderno lavorava per un mercato molto più vasto e per una clientela che non conosceva nemmeno. Per conservare la propria clientela l'artigiano badava soprattutto a migliorare (o per lo meno a non peggiorare) la qualità del proprio prodotto. L'industriale moderno per conquistare nuovi mercati aveva bisogno di produrre di più e a costi inferiori a quelli dei suoi concorrenti. L'artigiano tradizionale era in genere contrario ad ogni innovazione: una nuova macchina o un nuovo procedimento che sostituisse in tutto o in parte il suo lavoro era una sciagura da evitare, perché avrebbe reso improvvisamente inutile la sua ricchezza più preziosa, cioè la sua abilità manuale e tutto quel patrimonio di capacità e di conoscenze che si era costruito in una vita di lavoro. Per l'industriale moderno, invece, l'innovazione tecnica era non solo utile, ma necessaria per produrre sempre di più e a costi sempre più bassi, per conquistare nuovi mercati, per arricchirsi con la rovina dei concorrenti.
Produzione di massa non significa soltanto produzione su grande scala; significa anche (e soprattutto) allargamento costante della produzione e del mercato e rinnovamento costante delle tecniche produttive. Per produrre sempre di più occorre che ci sia sempre più gente disposta ad acquistare quel che si produce; altrimenti non avrebbe senso aumentare la produzione.
Un allargamento del mercato può avvenire per diverse ragioni. Se c'è un aumento della popolazione, per esempio, ci sarà anche un aumento del numero dei consumatori: il mercato si allarga. Alle origini dell'età industriale, in effetti, la popolazione europea (come del resto quella di tutto il mondo) era in fase di rapido aumento. Un allargamento del mercato può essere conseguenza della conquista militare oppure della penetrazione commerciale in regioni, con le quali prima non si avevano relazioni e che per l'apertura di nuove strade o di nuove rotte marittime o per il miglioramento delle tecniche di trasporto diventano finalmente accessibili. Agli inizi dell'età industriale erano almeno tre secoli che le maggiori potenze europee e in particolare l'Inghilterra erano impiegate nella conquista di colonie e nella penetrazione commerciale nei continenti extraeuropei: nel Settecento erano nelle mani degli Europei tutta l'America, gran parte delle coste africane sull'oceano Atlantico e sull'oceano Indiano, vaste regioni dell'Asia meridionale e dell'Oceania. Tutti questi Paesi costituivano nuovi mercati aperti all'industria europea e specialmente a quella inglese.
Un allargamento del mercato si può avere anche quando certe categorie di persone che prima ne erano escluse vi entrano come acquirenti e consumatori. Se il prezzo di una merce diminuisce, essa diventa accessibile a tutta una serie di persone che prima ne facevano a meno perché era troppo cara. La stessa cosa accade quando, fermo restando il prezzo della merce, aumenta il reddito di certe categorie di persone, le quali pertanto possono spendere di più. Agli inizi dell'età industriale accaddero entrambe le cose: i prodotti della nuova industria costavano di meno di quelli del vecchio artigianato e quindi erano offerti a prezzi più bassi e contemporaneamente, specialmente in Inghilterra, aumentava il reddito (e quindi la capacità di acquisto) di larghe categorie di persone.
Qualche volta (anzi, il più delle volte) non è nemmeno necessario che i prezzi diminuiscano o che aumenti la capacità di acquisto dei consumatori. Finché una famiglia di contadini mangia il pane che si è fatto da sé con il grano raccolto nella propria terra, essa non compare sul mercato come acquirente di pane. Ma se quella stessa famiglia viene cacciata dalla terra su cui finora è vissuta e cioè se viene espropriata della sua terra e degli strumenti per farsi il pane, essa sarà costretta a procurarselo sul mercato, pagandolo. Il mercato dunque si allarga anche espropriando la gente degli strumenti per produrre ciò di cui ha bisogno. Alle origini della Rivoluzione industriale in Inghilterra ci fu anche questo fenomeno, e di proporzioni gigantesche, mai viste prima.

UNA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA?

Alla fine del Settecento l'Europa viveva ancora nell'era agricola; un secolo più tardi si trovava in piena civiltà industriale. La scienza e la tecnica avevano dato un importante contribuito a questa trasformazione, ma non erano state loro ad avviarla. Al contrario fu proprio l'industrializzazione che rese possibile un progresso generale e continuo della ricerca tecnica e scientifica.
Innovazioni tecniche ce ne sono state in ogni tempo e in ogni parte del mondo, ma la Rivoluzione industriale in Inghilterra si è accompagnata ad una moltiplicazione di tali innovazioni, tanto che certe macchine, per esempio la macchina a vapore, sono diventate quasi un simbolo della Rivoluzione industriale. È del tutto sbagliato però interpretare la Rivoluzione industriale come semplice conseguenza di una improvvisa accelerazione del progresso tecnico. Come si sarebbe avuta infatti una tale accelerazione? Solo per effetto della genialità di alcuni inventori? È possibile immaginare che gli Inglesi del Settecento siano diventati improvvisamente così intelligenti da inventare una quantità di nuove macchine e nuovi procedimenti, mentre tutto il resto dell'umanità stava a guardare? È possibile che la loro «genialità» si sia rivelata improvvisamente solo nel Settecento?
Tra l'altro, molte «innovazioni» introdotte durante la Rivoluzione industriale erano tutt'altro che nuove: si trattava di macchine o di procedimenti «inventati» molto tempo prima, ma che finora nessuno aveva sentito la necessità di applicare sistematicamente alla produzione. Perché queste invenzioni non erano state applicate e non erano mai diventate vere e proprie innovazioni produttive? È una domanda che ci siamo posti in altre occasioni, e per esempio a proposito della scarsa utilizzazione fatta in età classica delle invenzioni dei grandi meccanici dell'antichità, come Archimede o gli ingegneri alessandrini. Le risposte sono più o meno le stesse: perché il loro uso avrebbe gettato sul lastrico gli artigiani che lavoravano con i vecchi metodi, oppure perché le nuove macchine e i nuovi procedimenti richiedevano una grossa spesa d'impianto, che nessuno si sentiva di sostenere; oppure perché risultavano inutili in assenza di una domanda crescente di prodotti. Se durante la Rivoluzione industriale queste vecchie invenzioni furono applicate alla produzione (e se ad esse se ne aggiunsero molte altre nuove) significa non che gli Inglesi erano diventati più intelligenti, ma che in Inghilterra erano mutate le condizioni che fino a quel momento ne avevano sconsigliato l'applicazione. Non è dunque il progresso tecnico che ha determinato la Rivoluzione industriale, ma, semmai, è proprio la Rivoluzione industriale (ossia l'avvento di un nuovo sistema di produzione) che ha richiesto un'accelerazione del progresso tecnico.

PROGRESSO TECNICO

Nella tabella che seguirà vengono elencate centosettanta invenzioni o realizzazioni tecniche tra le più significative del XVIII e del XIX secolo. I criteri con cui è stata compilata questa tabella sono largamente arbitrari. Non c'è nessuna ragione oggettiva che limiti a centosettanta le invenzioni del nostro elenco: questo numero sembra tuttavia sufficiente ad offrire un'idea almeno approssimativa dell'evoluzione tecnologica nel periodo considerato. Ancora più arbitraria potrebbe apparire l'inserimento di certe invenzioni e l'esclusione di altre; in ogni modo, la nostra tabella concorda in larga misura con altri pubblicati in opere di storia della tecnica rivolte a un ampio pubblico, come i classici volumi di F. Klemm, Storia della tecnica, Feltrinelli, Milano, 1959, o di T.K. Derry e T.I. Williams Tecnologia e civiltà occidentale, Boringhieri, Torino, 1968.
Tra i vari settori tecnologici quelli che annoverano il maggior numero di invenzioni sono la chimica, la metalmeccanica, quello dei motori e delle fonti di energia, quello dei trasporti. Negli ultimi quarant'anni dell'Ottocento, però in testa alla graduatoria le tecniche della registrazione e della trasmissione delle informazioni si affiancano a quelle delle fonti di energia: è un indirizzo, questo, che il Novecento non farà che confermare.
Il fatto che risulta più chiaramente nella nostra tabella è l'accelerazione del progresso tecnico. Una simile accelerazione è riscontrabile anche nel settore della ricerca scientifica.

+----------------------------------------------------------------+
¦ANNO¦    PAESE    ¦  SETTORE     ¦      INVENZIONI O            ¦
¦    ¦             ¦ TECNOLOGICO  ¦  REALIZZAZIONI TECNICHE      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1700¦Gran Bretagna¦Agricoltura e ¦Seminatrice di Tull per inter-¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦rare i semi in file regolari. ¦
¦    ¦             ¦              ¦Nel 1782 è stata adattata per ¦
¦    ¦             ¦              ¦la distribuzione di concime   ¦
¦    ¦             ¦              ¦nel terreno.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1700¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦La macchina di Newcomen viene ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦impiegata nelle miniere ingle-¦
¦    ¦             ¦              ¦si per il sollevamento dell'a-¦
¦    ¦             ¦              ¦cqua.                         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1700¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Abraham Darby fonde il ferro  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦con il coke a Coalbrookdale.  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1700¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Filatoio di Wyatt.            ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1700¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Telaio a navetta volante di   ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦John Kay.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1740¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Produzione dell'acido solfori-¦
¦    ¦             ¦              ¦co con il processo delle came-¦
¦    ¦             ¦              ¦re di piombo di John Roebuck. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1740¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Metodo Huntsman per la fusione¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦dell'acciaio.                 ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1740¦ Altri Paesi ¦Motori e fonti¦L'olandese Petrus van Mus-    ¦
¦    ¦(occidentali)¦  di energia  ¦schenbroek realizza il primo  ¦
¦    ¦             ¦              ¦condensatore elettrico noto   ¦
¦    ¦             ¦              ¦come bottiglia di Leida.      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1750¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Ponte di Westminster.         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1750¦   Francia   ¦ Metallurgia, ¦Tornio di Thiout dotato di    ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦carrello portautensili rego-  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦labile per mezzo di un dispo- ¦
¦    ¦             ¦              ¦sitivo a vite.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1750¦ Stati Uniti ¦Motori e fonti¦Parafulmine di Benjamin       ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦Franklin.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1750¦ Altri Paesi ¦ Costruzioni  ¦Ponte sul Reno a Sciaffusa.   ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦   Francia   ¦ Metallurgia, ¦Cronometro marino di LeRoy.   ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Apertura del canale Worsley-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦Manchester.                   ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Filatoio intermittente di     ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦Hargreaves (giannetta); era in¦
¦    ¦             ¦              ¦grado di aumentare molte volte¦
¦    ¦             ¦              ¦la produzione di un filatore  ¦
¦    ¦             ¦              ¦di cotone; ma poiché era più  ¦
¦    ¦             ¦              ¦adatto per lavorare la trama  ¦
¦    ¦             ¦              ¦(più sottile) che l'ordito,   ¦
¦    ¦             ¦              ¦non fu impiegato su larga sca-¦
¦    ¦             ¦              ¦la prima che entrasse in uso  ¦
¦    ¦             ¦              ¦il filatoio idraulico di Arkw-¦
¦    ¦             ¦              ¦right.                        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦   Francia   ¦ Costruzioni  ¦Metodo Trésaguet per la co-   ¦
¦    ¦             ¦              ¦struzione di strade; assicura-¦
¦    ¦             ¦              ¦va un risparmio di materiale  ¦
¦    ¦             ¦              ¦del 50% rispetto ai sistemi   ¦
¦    ¦             ¦              ¦trazionali di pavimentazione. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Henry Cavendish isola l'idro- ¦
¦    ¦             ¦              ¦geno.                         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Nelle miniere di Coalbrookdale¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦si sostituisce la ghisa al le-¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦gno per la costruzione dei    ¦
¦    ¦             ¦              ¦binari destinati al trasporto ¦
¦    ¦             ¦              ¦dei materiali.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Filatoio di Arkwright azionato¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦da un cavallo o, più frequen- ¦
¦    ¦             ¦              ¦temente, da una ruota idrauli-¦
¦    ¦             ¦              ¦ca; era specialmente adatto   ¦
¦    ¦             ¦              ¦alla fabbricazione del filo di¦
¦    ¦             ¦              ¦cotone per l'ordito, che deve ¦
¦    ¦             ¦              ¦essere più resistente di quel-¦
¦    ¦             ¦              ¦lo per la trama.              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1760¦   Francia   ¦ Trasporti e  ¦Veicolo stradale a vapore di  ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦Cugnot.                       ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Joseph Priestley isola l'ossi-¦
¦    ¦             ¦              ¦geno.                         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Alesatrice di precisione di   ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦John Wilkinson; ideata per la ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦fabbricazione di cannoni, fu  ¦
¦    ¦             ¦              ¦usata essenzialmente per la   ¦
¦    ¦             ¦              ¦produzione di cilindri per le ¦
¦    ¦             ¦              ¦macchine a vapore di Watt.    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦   Francia   ¦ Costruzioni  ¦Ponte di Neuilly.             ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦James Watt e il suo socio     ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦Matthew Boulton iniziano la   ¦
¦    ¦             ¦              ¦produzione delle nuove mac-   ¦
¦    ¦             ¦              ¦chine a vapore destinate a    ¦
¦    ¦             ¦              ¦sostituire in breve tempo le  ¦
¦    ¦             ¦              ¦macchine di Newcomen.         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦A Coalbrookdale viene costrui-¦
¦    ¦             ¦              ¦to un ponte interamente in    ¦
¦    ¦             ¦              ¦ghisa.                        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1770¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Filatoio di Crompton, ripren- ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦deva alcuni meccanismi dei fi-¦
¦    ¦             ¦              ¦latoi di Hargreaves e di Arkw-¦
¦    ¦             ¦              ¦right e aveva il vantaggio di ¦
¦    ¦             ¦              ¦fabbricare fili di diversi ti-¦
¦    ¦             ¦              ¦pi, più o meno sottili.       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦   Francia   ¦ Trasporti e  ¦La nave a vapore Pyroscaphe   ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦risale il corso della Saona.  ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦   Francia   ¦ Trasporti e  ¦I fratelli Montgolfier compio-¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦no le prime ascensioni in pal-¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦lone.                         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦Gran Bretagna¦Agricoltura e ¦Andrew Meikle, un costruttore ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦di mulini, costruisce la prima¦
¦    ¦             ¦              ¦trebbiatrice meccanica.       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦Gran Bretagna¦ Metallurgica,¦Henry Cort introduce il metodo¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦del pudellaggio che consiste  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦nell'agitare con una lunga    ¦
¦    ¦             ¦              ¦barra la ghisa fusa in un for-¦
¦    ¦             ¦              ¦no a riverbero in modo da fa- ¦
¦    ¦             ¦              ¦cilitare la decarburazione    ¦
¦    ¦             ¦              ¦della ghisa stessa mediante   ¦
¦    ¦             ¦              ¦un più completo contatto con  ¦
¦    ¦             ¦              ¦l'aria.                       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦La macchina a vapore di Watt è¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦introdotta in una filanda del ¦
¦    ¦             ¦              ¦Nottinghamshire per azionare  ¦
¦    ¦             ¦              ¦il macchinario. L'uso delle   ¦
¦    ¦             ¦              ¦macchine a vapore nelle indu- ¦
¦    ¦             ¦              ¦strie tessili si diffonde ra- ¦
¦    ¦             ¦              ¦pidamente negli anni seguenti.¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦   Francia   ¦   Chimica    ¦Metodo di Berthollet per lo   ¦
¦    ¦             ¦              ¦sbiancamento delle stoffe con ¦
¦    ¦             ¦              ¦il cloro.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Telaio meccanico di Cartwright¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦La macchina era molto imper-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦fetta e poté diffondersi solo ¦
¦    ¦             ¦              ¦lentamente, dopo che vi furono¦
¦    ¦             ¦              ¦apportate sensibili correzioni¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1780¦   Francia   ¦   Chimica    ¦Processo Leblanc per la fab-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦bricazione della soda.        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦ Stati Uniti ¦Agricoltura e ¦Sgranatrice per il cotone di  ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦Whitney; la nuova macchina dà ¦
¦    ¦             ¦              ¦un forte impulso allo sviluppo¦
¦    ¦             ¦              ¦delle piantagioni americane.  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦ Altri Paesi ¦Comunicazioni ¦Alois Senefelder di Praga in- ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦venta il processo litografico ¦
¦    ¦             ¦              ¦usato inizialmente soprattutto¦
¦    ¦             ¦              ¦per la stampa di carte geogra-¦
¦    ¦             ¦              ¦fiche.                        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦ Altri Paesi ¦Comunicazioni ¦Macchina continua per la fab- ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦bricazione della carta.       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Il medico inglese Edwar Jenner¦
¦    ¦             ¦              ¦perfeziona le tecniche di im- ¦
¦    ¦             ¦              ¦munizzazione al vaiolo median-¦
¦    ¦             ¦              ¦te la pratica della vaccina-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦zione.                        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦ Altri Paesi ¦Motori e fonti¦Pila elettrica di Volta.      ¦
¦    ¦(occidentali)¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Macchina a vapore ad alta     ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦pressione di Trevithick.      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Veicolo stradale a vapore di  ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦Trevithick.                   ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Si afferma in Inghilterra la  ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦fabbrica di macchine utensili ¦
¦    ¦             ¦              ¦di Henry Maudslay.            ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦   Francia   ¦  Tessili e   ¦Telaio Jacquard per la tessi- ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦tura a disegno.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦  Germania   ¦Agricoltura e ¦Sorge in Germania la prima    ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦fabbrica per l'estrazione del-¦
¦    ¦             ¦              ¦lo zucchero dalla barbabieto- ¦
¦    ¦             ¦              ¦la.                           ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Macchina a vapore ad alta     ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦pressione di Evans.           ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦William Murdock mette a punto ¦
¦    ¦             ¦              ¦un sistema di illuminazione a ¦
¦    ¦             ¦              ¦gas di carbone e realizza il  ¦
¦    ¦             ¦              ¦primo impianto a carattere    ¦
¦    ¦             ¦              ¦industriale per il cotonificio¦
¦    ¦             ¦              ¦Philips & Lee.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Locomotiva di Trevithick.     ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Inaugurazione della ferrovia  ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦del Surrey.                   ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1790¦ Stati Uniti ¦ Trasporti e  ¦Il battello a vapore Clermont ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦costruito da Robert Fulton    ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦inizia un servizio regolare di¦
¦    ¦             ¦              ¦navigazione sul fiume Hudson. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦   Francia   ¦Agricoltura e ¦Conservazione delle carni col ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦metodo Appert.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦   Francia   ¦ Costruzioni  ¦Canale Saint-Quentin.         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Nave a vapore Comet.          ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦Gran Bretagna¦Comunicazioni ¦Rotativa a vapore per il Times¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦   Francia   ¦Motori e fonti¦Macchina vapore a espansione  ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦multipla di Edwards.          ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Lampada di Davy.              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦Tornio a copiare di Blanchard ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦per fusti di fucili.          ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦ Stati Uniti ¦ Trasporti e  ¦La nave a vapore americana Sa-¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦vannah compie la traversata   ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦dell'Atlantico.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1810¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Lo scozzese McAdam mette a    ¦
¦    ¦             ¦              ¦punto un sistema di costruzio-¦
¦    ¦             ¦              ¦ne delle strade che elimina   ¦
¦    ¦             ¦              ¦completamente la massicciata  ¦
¦    ¦             ¦              ¦consentendo una notevole ridu-¦
¦    ¦             ¦              ¦zione dei costi.              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦ Altri Paesi ¦Motori e fonti¦Hans Christian Oersted dimo-  ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦stra sperimentalmente la con- ¦
¦    ¦             ¦              ¦nessione tra elettricità e    ¦
¦    ¦             ¦              ¦magnetismo.                   ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Richard Roberts, costruttore  ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦di macchine di Manchester,    ¦
¦    ¦             ¦              ¦perfeziona il telaio meccanico¦
¦    ¦             ¦              ¦per tessitura.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦ Stati Uniti ¦ Costruzioni  ¦Completamento del Canale Erie ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Si ottiene a Wakefield il ce- ¦
¦    ¦             ¦              ¦mento Portland, noto anche co-¦
¦    ¦             ¦              ¦me cemento idraulico, termine ¦
¦    ¦             ¦              ¦con cui si intende la proprie-¦
¦    ¦             ¦              ¦tà di questo cemento di indu- ¦
¦    ¦             ¦              ¦rirsi e diventare inattaccabi-¦
¦    ¦             ¦              ¦le quando è immerso nell'acqua¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦   Francia   ¦Comunicazioni ¦Nicéphore Niepce ottiene la   ¦
¦    ¦             ¦              ¦prima fotografia con un'espo- ¦
¦    ¦             ¦              ¦sizione di otto ore.          ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦   Francia   ¦Motori e fonti¦La turbina ad acqua realizzata¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦dal francese Fourneyron rag-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦giunge l'eccezionale rendimen-¦
¦    ¦             ¦              ¦to del 70 per cento.          ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Compaiono i fiammiferi sfrega-¦
¦    ¦             ¦              ¦mento.                        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦   Francia   ¦ Trasporti e  ¦Marc Séguin costruisce una lo-¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦locomotiva a caldaia tubolare.¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦   Germania  ¦   Chimica    ¦Il chimico tedesco Friedrich  ¦
¦    ¦             ¦              ¦Wöhler realizza la sintesi    ¦
¦    ¦             ¦              ¦dell'urea, la prima sostanza  ¦
¦    ¦             ¦              ¦organica ottenuta in laborato-¦
¦    ¦             ¦              ¦rio.                          ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦ Stati Uniti ¦  Tessili e   ¦Filatoio continuo ad anelli di¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦Danforth e Thorp.             ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Altoforno di Neilson; riduce a¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦un terzo il consumo di combu- ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦stibile immettendo nel forno  ¦
¦    ¦             ¦              ¦di fusione correnti d'aria    ¦
¦    ¦             ¦              ¦calda anziché fredda. Questo  ¦
¦    ¦             ¦              ¦metodo permetterà nel 1833 di ¦
¦    ¦             ¦              ¦sostituire il coke con l'an-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦tracite.                      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1820¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦La locomotiva Rocket di George¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦e Robert Stephenson vince il  ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦concorso per una nuova locomo-¦
¦    ¦             ¦              ¦tiva bandito dalla società cos¦
¦    ¦             ¦              ¦costruttrice della linea fer- ¦
¦    ¦             ¦              ¦roviaria Liverpool-Manchester.¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦  Tessili e   ¦Richard Roberts rende automa- ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦tico il filatoio mule.        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦L'inaugurazione della ferrovia¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦Liverpool-Manchester segna    ¦
¦    ¦             ¦ ferroviari   ¦l'affermazione definitiva in  ¦
¦    ¦             ¦              ¦Inghilterra del trasporto     ¦
¦    ¦             ¦              ¦ferroviario.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Michael Faraday costruisce il ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦primo generatore elettromagne-¦
¦    ¦             ¦              ¦tico di corrente.             ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Produzione dell'acido solfori-¦
¦    ¦             ¦              ¦co col metodo a contatto.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Fusione del ferro con antra-  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦cite.                         ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦Brevetto della pistola Colt.  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦   Francia   ¦ Metallurgica,¦Zincatura del ferro col metodo¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦Sorel.                        ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Viene costruito in Inghilterra¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦il primo vapore a elica,      ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦l'Archimedes.                 ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Affermazione del telegrafo    ¦
¦    ¦Gran Bretagna¦              ¦elettrico in Inghilterra e    ¦
¦    ¦             ¦              ¦negli Stati Uniti per merito  ¦
¦    ¦             ¦              ¦soprattutto di Morse, che in- ¦
¦    ¦             ¦              ¦venta l'alfabeto noto con il  ¦
¦    ¦             ¦              ¦suo nome.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦   Francia   ¦Comunicazioni ¦Louis Daguerre presenta alla  ¦
¦    ¦             ¦              ¦Académie des Sciences e all'A-¦
¦    ¦             ¦              ¦cadémie des Beaux-Arts le sue ¦
¦    ¦             ¦              ¦fotografie ottenute con un'e- ¦
¦    ¦             ¦              ¦sposizione di non più di      ¦
¦    ¦             ¦              ¦mezz'ora.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1830¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Maglio a vapore di Nasmyth.   ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦   Germania  ¦   Chimica    ¦Liebig pubblica La chimica in ¦
¦    ¦             ¦              ¦rapporto all'agricoltura.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Altri Paesi ¦Agricoltura e ¦In Ungheria viene introdotta  ¦
¦    ¦(occidentali)¦alimentazione ¦la macinazione a cilindri del ¦
¦    ¦             ¦              ¦grano che permette di produrre¦
¦    ¦             ¦              ¦con lo stesso tipo di grano   ¦
¦    ¦             ¦              ¦qualità diverse di farina.    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦   Germania  ¦ Metallurgia, ¦Fucile ad ago di Dreyse.      ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Stati Uniti ¦   Chimica    ¦Vulcanizzazione della gomma ad¦
¦    ¦             ¦              ¦opera di Goodyear.            ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Apertura della galleria sotto ¦
¦    ¦             ¦              ¦il Tamigi. Durante i lavori   ¦
¦    ¦             ¦              ¦viene adottato lo scudo di    ¦
¦    ¦             ¦              ¦avanzamento realizzato da Marc¦
¦    ¦             ¦              ¦Brunel che permette di far la-¦
¦    ¦             ¦              ¦vorare allo scavo trentasei   ¦
¦    ¦             ¦              ¦uomini contemporaneamente.    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦John Lawes inizia la produzio-¦
¦    ¦             ¦              ¦ne di fertilizzanti artificia-¦
¦    ¦             ¦              ¦li nello stabilimento di Dept-¦
¦    ¦             ¦              ¦ford Creek.                   ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Macchina a vapore di McNaught.¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Stati Uniti ¦  Tessili e   ¦Telaio meccanico di Bigelow   ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦per la stessa tessitura dei   ¦
¦    ¦             ¦              ¦tappeti.                      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Stati Uniti ¦   Chimica    ¦In America si introduce l'uso ¦
¦    ¦             ¦              ¦dell'etere come anestetico    ¦
¦    ¦             ¦              ¦nelle operazioni chirurgiche. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Altri Paesi ¦   Chimica    ¦Il piemontese Ascanio Sobrero ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦scopre la nitroglicerina.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦ Stati Uniti ¦Agricoltura e ¦La mietitrice di Cyrus McCor- ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦mick, risultato di una serie  ¦
¦    ¦             ¦              ¦di perfezionamenti di modelli ¦
¦    ¦             ¦              ¦precedenti, comincia ad essere¦
¦    ¦             ¦              ¦prodotta a Chicago su scala   ¦
¦    ¦             ¦              ¦industriale.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦  Germania   ¦ Metallurgia, ¦I Krupp iniziano la fabbrica- ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦zione di cannoni in acciaio.  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1840¦   Francia   ¦ Costruzioni  ¦Il francese Joseph Monier af- ¦
¦    ¦             ¦              ¦fonda una rete di bacchette di¦
¦    ¦             ¦              ¦ferro nel calcestruzzo: nasce ¦
¦    ¦             ¦              ¦il cemento armato.            ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Robert Stephenson costruisce  ¦
¦    ¦             ¦              ¦il Ponte Britannia in ferro.  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦   Francia   ¦Comunicazioni ¦Collegamento telegrafico me-  ¦
¦    ¦Gran Bretagna¦              ¦diante cavo sottomarino tra   ¦
¦    ¦             ¦              ¦Dover e Calais.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦Convertitore Kelly per acciaio¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Stati Uniti ¦  Tessili e   ¦Macchina da cucire di Isaac   ¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦Singer. È il primo importante¦
¦    ¦             ¦              ¦apparecchio «domestico», de-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦stinato cioè ad essere utiliz-¦
¦    ¦             ¦              ¦zato da privati oltre che da  ¦
¦    ¦             ¦              ¦industrie e laboratori arti-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦gianali.                      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Altri Paesi ¦ Costruzioni  ¦Ferrovia Vienna-Trieste attra-¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦verso le Alpi.                ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Barsanti e Matteucci brevetta-¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦no in Inghilterra il primo    ¦
¦    ¦             ¦              ¦motore a combustione interna  ¦
¦    ¦             ¦              ¦capace di funzionare con una  ¦
¦    ¦             ¦              ¦certa regolarità.             ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦   Francia   ¦ Metallurgia, ¦Il francese Deville ottiene   ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦alluminio dalla bauxite.      ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦   Germania  ¦   Chimica    ¦Bruciatore di Bunsen.         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦La ditta americana Robbins e  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦Lawrence fabbrica un tornio   ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦con torretta ottagonale ruo-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦tante cui potevano essere fis-¦
¦    ¦             ¦              ¦sati otto utensili diversi.   ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Altri Paesi ¦ Metallurgia, ¦Acciaio al tungsteno.         ¦
¦    ¦(occidentali)¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Il convertitore Bessemer      ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦permette di ottenere acciaio  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦senza combustibile affinando  ¦
¦    ¦             ¦              ¦la ghisa mediante l'azione    ¦
¦    ¦             ¦              ¦ossidante dell'aria insuffla- ¦
¦    ¦             ¦              ¦ta dal basso.                 ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦L'inglese Perkin sintetizza il¦
¦    ¦             ¦              ¦primo colorante artificiale ma¦
¦    ¦             ¦              ¦è l'industria tedesca a con-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦quistare in breve il primato  ¦
¦    ¦             ¦              ¦nella produzione dei coloranti¦
¦    ¦             ¦              ¦artificiali.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Stati Uniti ¦ Trasporti e  ¦Ascensore idraulico Otis con  ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦dispositivo di sicurezza.     ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Una lampada ad arco (la cui   ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦prima idea risale al 1846)    ¦
¦    ¦             ¦              ¦viene usata con successo      ¦
¦    ¦             ¦              ¦nel 1858 per il faro di South ¦
¦    ¦             ¦              ¦Foreland.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1850¦ Stati Uniti ¦   Chimica    ¦Inizia in Pennsylvania la     ¦
¦    ¦             ¦              ¦ricerca sistematica e la pro- ¦
¦    ¦             ¦              ¦duzione su larga scala del    ¦
¦    ¦             ¦              ¦petrolio.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦   Francia   ¦Agricoltura e ¦Il chimico francese Mège-     ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦Mouriès fabbrica la margarina.¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦La Warrior è la prima nave da ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦guerra completamente in ferro.¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Altri Paesi ¦   Chimica    ¦Brevetto per la fabbricazione ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦della soda col metodo Solvay. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦Nella guerra civile americana ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦vengono usati per la prima    ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦volta fucili rotanti a canne, ¦
¦    ¦             ¦              ¦che costituiscono una antici- ¦
¦    ¦             ¦              ¦pazione della moderna mitra-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦gliatrice.                    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Altri Paesi ¦Agricoltura e ¦Sorgono a Sydney le prime fab-¦
¦    ¦(occidentali)¦alimentazione ¦briche per il congelamento    ¦
¦    ¦             ¦              ¦della carne.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦I binari in acciaio sostitui- ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦scono quelli in ghisa nelle   ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦strade ferrate.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia, ¦Fresatrice universale della   ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦ditta Brown e Sharpe.         ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Raffinazione elettrolitica del¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦rame.                         ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦Gran Bretagna¦Comunicazioni ¦Completamento della posa del  ¦
¦    ¦ Stati Uniti ¦              ¦cavo atlantico.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦L'uso di sostanze antisettiche¦
¦    ¦             ¦              ¦nelle operazioni chirurgiche  ¦
¦    ¦             ¦              ¦introdotto in Inghilterra nel ¦
¦    ¦             ¦              ¦corso degli anni Sessanta fa  ¦
¦    ¦             ¦              ¦diminuire rapidamente la mor- ¦
¦    ¦             ¦              ¦talità post-operatoria.       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Altri Paesi ¦   Chimica    ¦Nobel inventa la dinamite.    ¦
¦    ¦occidentali) ¦              ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦   Francia   ¦ Metallurgia, ¦Processo Siemens-Martin per   ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦l'acciaio.                    ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦   Francia   ¦ Trasporti e  ¦Nasce la fabbrica di velocipe-¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦di di Pierre Michaux. Nel ve- ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦locipede il pedale muove di-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦rettamente la ruota anteriore.¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Stati Uniti ¦Agricoltura e ¦Sorgono a Chicago le prime    ¦
¦    ¦             ¦alimentazione ¦grandi fabbriche per l'insca- ¦
¦    ¦             ¦              ¦tolamento della carne.        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Stati Uniti ¦ Trasporti e  ¦Freno Westinghouse.           ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦ Altri Paesi ¦ Costruzioni  ¦Apertura del canale di Suez.  ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1860¦   Germania  ¦   Chimica    ¦In Germania si realizza la    ¦
¦    ¦             ¦              ¦sintesi dell'alizarina, un co-¦
¦    ¦             ¦              ¦lorante che si trova in natura¦
¦    ¦             ¦              ¦nella radice della robbia.    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦   Francia   ¦Motori e fonti¦Dinamo con indotto ad anello  ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦di Gramme.                    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Il nuovo metodo di inbianchi- ¦
¦    ¦             ¦              ¦mento proposto da Walter Wel- ¦
¦    ¦             ¦              ¦don permette una forte diminu-¦
¦    ¦             ¦              ¦zione dei costi di lavorazione¦
¦    ¦             ¦              ¦della carta e delle tele.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Altri Paesi ¦ Costruzioni  ¦Galleria del Moncenisio.      ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Macchina da scrivere Remington¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Stati Uniti ¦ Metallurgia  ¦Motore a benzina di Brayton.  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦   Germania  ¦ Metallurgia, ¦La società Siemens produce una¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦dinamo con indotto a tamburo. ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦   Germania  ¦ Metallurgia, ¦Motore a gas a quattro tempi  ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦di Nikolaus Otto. In quindici ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦anni se ne vendono quasi 50000¦
¦    ¦             ¦              ¦esemplari.                    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Telefono di Bell.             ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Fonografo di Edison.          ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦Gran Bretagna¦ Metallurgia, ¦Il metodo Gilchrist-Thomas    ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦permette di adoperare per la  ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦fabbricazione dell'acciaio mi-¦
¦    ¦             ¦              ¦nerali di ferro contenenti fo-¦
¦    ¦             ¦              ¦sforo, inadatti ai procedimen-¦
¦    ¦             ¦              ¦ti Bessemer e Siemens-Martin. ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦   Germania  ¦  Trasporti   ¦In Germania si fanno le prime ¦
¦    ¦             ¦              ¦prove d'una ferrovia elettrica¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1870¦ Stati Uniti ¦Motori e fonti¦Lampade a filamento di carbone¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦di Edison.                    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦Motori e fonti¦Prima centrale elettrica di   ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦Edison.                       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦  Germania   ¦  Chimica     ¦Koch isola il bacillo della   ¦
¦    ¦             ¦              ¦tubercolosi.                  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦ Costruzioni  ¦Ponte di Brooklyn.            ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Turbina a vapore di Parsons.  ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦  Germania   ¦  Chimica     ¦Koch isola il bacillo del     ¦
¦    ¦             ¦              ¦colera.                       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Altri Paesi ¦Motori e fonti¦Motore elettrico di Galileo   ¦
¦    ¦(occidentali)¦  di energia  ¦Ferraris.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Germania  ¦Motori e fonti¦Motore a petrolio di Daimler. ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Germania  ¦ Trasporti e  ¦Automobile a tre ruote di Benz¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦Motori e fonti¦Centrale idroelettrica del    ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦Magara.                       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Linotype di Mergenthaler.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Germania  ¦ Metallurgia, ¦Produzione elettrolitica      ¦
¦    ¦             ¦ meccanica e  ¦dell'alluminio.               ¦
¦    ¦             ¦ armamenti    ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦Gran Bretagna¦ Trasporti e  ¦Ruota pneumatica di Dunlop.   ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Francia   ¦Comunicazioni ¦Etienne-Jules Marey presenta  ¦
¦    ¦             ¦              ¦all'Académie des Sciences     ¦
¦    ¦             ¦              ¦il prototipo della moderna    ¦
¦    ¦             ¦              ¦macchina cinematografica.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦Motori e fonti¦Motore elettrico a corrente   ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦alternata di Tesla.           ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Germania  ¦Comunicazioni ¦Heinrich Hertz descrive un ti-¦
¦    ¦             ¦              ¦po di onde elettromagnetiche  ¦
¦    ¦             ¦              ¦più tardi utilizzato nella    ¦
¦    ¦             ¦              ¦telegrafia senza fili.        ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Macchina fotografica Kodak di ¦
¦    ¦             ¦              ¦Eastman.                      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦   Francia   ¦ Costruzioni  ¦Torre Eiffel.                 ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1880¦Gran Bretagna¦Motori e fonti¦Comincia a funzionare la cen- ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦trale elettrica di Deptford,  ¦
¦    ¦             ¦              ¦prototipo delle installazioni ¦
¦    ¦             ¦              ¦moderne.                      ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Stati Uniti ¦ Costruzioni  ¦A Chicago viene costruita la  ¦
¦    ¦             ¦              ¦prima struttura completamente ¦
¦    ¦             ¦              ¦in acciaio per edifici.       ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Germania  ¦ Trasporti e  ¦Il tedesco Otto Lilienthal    ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦costruisce ed esperimenta     ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦numerosi modelli di alianti.  ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦Gran Bretagna¦ Costruzioni  ¦Ponte sul Forth in acciaio.   ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Altri Paesi ¦ Trasporti e  ¦Inizio della ferrovia transi- ¦
¦    ¦(occidentali)¦ costruzioni  ¦beriana.                      ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Germania  ¦ Trasporti e  ¦Auto a quattro ruote di Benz. ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦Gran Bretagna¦   Chimica    ¦Processo elettrolitico Castner¦
¦    ¦             ¦              ¦per la produzione della soda  ¦
¦    ¦             ¦              ¦caustica.                     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Germania  ¦ Costruzioni  ¦Apertura del canale Kiel.     ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Francia   ¦Comunicazioni ¦I fratelli Lumière mettono a  ¦
¦    ¦             ¦              ¦punto il loro metodo per la   ¦
¦    ¦             ¦              ¦ripresa cinematografica e     ¦
¦    ¦             ¦              ¦aprono un cinema a Parigi.    ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Stati Uniti ¦  Tessili e   ¦Telaio automatico di Northrop.¦
¦    ¦             ¦abbigliamento ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Germania  ¦Motori e fonti¦Successo dei motori Diesel.   ¦
¦    ¦             ¦  di energia  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Stati Uniti ¦ Trasporti e  ¦Automobile Ford.              ¦
¦    ¦             ¦ costruzioni  ¦                              ¦
¦    ¦             ¦ ferroviarie  ¦                              ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Altri Paesi ¦Comunicazioni ¦Marconi conduce i primi espe- ¦
¦    ¦(occidentali)¦              ¦rimenti di telegrafia senza   ¦
¦    ¦             ¦              ¦fili.                         ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦ Stati Uniti ¦Comunicazioni ¦Perfezionamento e diffusione  ¦
¦    ¦             ¦              ¦della monotype.               ¦
+----+-------------+--------------+------------------------------¦
¦1890¦   Germania  ¦   Chimica    ¦In Germania inizia la produ-  ¦
¦    ¦             ¦              ¦zione di indaco sintetico.    ¦
+----------------------------------------------------------------+

Tra le diverse nazioni la più rappresentata nella nostra tabella è la Gran Bretagna con 78 invenzioni o realizzazioni tecniche. Seguono gli Stati Uniti con 38, la Francia con 28, la Germania con 21, gli altri Paesi dell'Europa con 18. La posizione preminente dell'Inghilterra e quella meno elevata ma pur sempre notevole della Francia sono legate soprattutto al ruolo di iniziatori che i due Paesi hanno avuto nell'industrializzazione.